di Mara Pavone
Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da un profondo cambiamento dell’assetto universitario italiano, a causa dei tagli imposti dagli ultimi due governi e dalla Riforma Gelmini.
Abbiamo sempre cercato di porre l’attenzione sulla questione
coinvolgendo gli studenti del Polo Jonico e le istituzioni nelle
proteste degli ultimi anni, avanzando delle proposte di miglioramento
dell’offerta formativa e denunciando quali sarebbero state le
conseguenze inevitabili per il Polo Jonico, la prima fra tutte la
chiusura di molti corsi di laurea.
Qualche anno fa qualcuno ci ha accusato
di essere degli allarmisti, alcuni affermavano che tutti quei
provvedimenti non avrebbero leso il Polo Jonico, ora però bisogna fare i
conti con la realtà.
Il risultato è che l’offerta formativa del Polo Jonico è stata ridotta all’osso,
e con il nuovo decreto sull’accreditamento dei corsi di laurea si
prospettano altri cambiamenti; per fare un esempio nell’ultimo consiglio
dei Dipartimento Jonico (dipartimento nato dalla “fusione” delle ex
facoltà autonome di economia e giurisprudenza) è stata decisa la
chiusura del corso di laurea triennale in operatore dei servizi
giuridici (mantenendo solo il ciclo unico in Giurisprudenza).