lunedì 25 febbraio 2013

Sede di Ingegneria a rischio chiusura: l’ennesima “vittima” di Gelmini e Profumo

di Mara Pavone
Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da un profondo cambiamento dell’assetto universitario italiano, a causa dei tagli imposti dagli ultimi due governi e dalla Riforma Gelmini. Abbiamo sempre cercato di porre l’attenzione sulla questione coinvolgendo gli studenti del Polo Jonico e le istituzioni nelle proteste degli ultimi anni, avanzando delle proposte di miglioramento dell’offerta formativa e denunciando quali sarebbero state le conseguenze inevitabili per il Polo Jonico, la prima fra tutte la chiusura di molti corsi di laurea.
Qualche anno fa qualcuno ci ha accusato di essere degli allarmisti, alcuni affermavano che tutti quei provvedimenti non avrebbero leso il Polo Jonico, ora però bisogna fare i conti con la realtà.
Il risultato è che l’offerta formativa del Polo Jonico è stata ridotta all’osso, e con il nuovo decreto sull’accreditamento dei corsi di laurea si prospettano altri cambiamenti; per fare un esempio nell’ultimo consiglio dei Dipartimento Jonico (dipartimento nato dalla “fusione” delle ex facoltà autonome di economia e giurisprudenza) è stata decisa la chiusura del corso di laurea triennale in operatore dei servizi giuridici (mantenendo solo il ciclo unico in Giurisprudenza).

lunedì 11 febbraio 2013

Il decreto che modifica (in peggio) il diritto allo studio

di Mara Pavone
In Italia succede sempre così, quando si deve prendere una decisione che inciderà negativamente sulla popolazione lo si fa in fretta e furia, e soprattutto senza dare diffusione della notizia.
Nei giorni scorsi il Ministro Profumo ha redatto uno dei decreti attuativi della Riforma Gelmini, quello sui LEP (Livelli Essenziali di Prestazione), che inciderà direttamente sui requisiti richiesti per accedere al bando di borse di studio ADISU, e sulla modalità di ripartizione dei fondi destinati al diritto allo studio.
Una norma del genere va sicuramente discussa e analizzata nei minimi dettagli, il Ministro invece pare sia intenzionato a farla approvare prima della fine della legislatura. Il decreto era stato portato alla conferenza stato-regioni del 7 febbraio, ma in seguito alle proteste degli studenti e al disappunto delle regioni la discussione è stata rimandata al 21 febbraio. Insomma il pericolo è ancora in agguato, perché se il 21 il decreto fosse approvato, significherebbe avere un drastico calo di erogazione delle borse di studio – specialmente al sud – e questo per svariati motivi.