Con il Dpcm
n. 159/2013 dal 1° gennaio 2015 sono entrati in vigore i nuovi criteri per il
calcolo dell’ISEE (indicatore situazione economica equivalente), parametro
utilizzato per l’ottenimento di varie agevolazioni economiche, tra cui
l’accesso alle borse di studio ADISU e l’esonero parziale o totale dalle tasse
universitarie.
Gli
studenti universitari sono decisamente penalizzati da questo nuovo tipo di
calcolo, in quanto ora vengono inclusi i redditi esenti da Irpef (quindi anche
la borsa di studio percepita nell’anno precedente) mentre i redditi di fratelli
e sorelle, che prima venivano considerati solo nella misura del 50% del loro
ammontare, ora concorrono per intero alla formazione dell’indicatore. Come già
accennato in un precedente articolo, si calcola in media un aumento di 2000€
dell’ISEE per richiedente, al quale non corrisponde un aumento della ricchezza
reale del nucleo familiare.
Questo
genera un paradosso abbastanza singolare: prima vieni considerato idoneo a
ricevere la borsa di studio perché il reddito del tuo nucleo familiare non ti
consente di sostenere le spese universitarie, l’anno dopo invece potresti
rimanere escluso dalla platea degli idonei perché la borsa di studio percepita
l’anno precedente (ed utilizzata per sostenere le spese universitarie) viene
considerata una fonte di reddito ai fini del calcolo dell’ISEE, quindi non si
capisce con quali soldi si debbano sostenere le spese dell’anno successivo.
Quella
appena descritta è la situazione in cui potrebbero trovarsi gli studenti che
l’anno scorso avevano un ISEE molto vicino alla soglia massima, altri invece
potrebbero ritrovarsi nella condizione di avere ancora diritto alla borsa di
studio ma percepirla con un importo inferiore (ci sono scaglioni di reddito
differenti ai quali corrisponde un diverso importo di borsa di studio, con un
ISEE maggiore ci si potrebbe ritrovare in uno scaglione diverso rispetto
all’anno precedente).