giovedì 25 settembre 2014

Su Scuola ed Università Renzi non #cambiaverso


Lo slogan della sua campagna elettorale per le primarie del Partito Democratico era “cambia verso”: si doveva cambiare modo d’agire, per risollevare le sorti dell’Italia ed uscire dalla crisi.
Nella sua mozione congressuale per le primarie l’attuale Presidente del Consiglio ammetteva che il suo partito aveva permesso riforme sulla scuola senza ascoltare chi la scuola la vive ogni giorno, generando «frustrazione e respingendo la speranza di chi voleva dare una mano»; la stessa cosa in realtà è successa per l’Università (che tra l’altro non è mai citata nel documento).
Quindi, parlando di Scuola ed Università, ci si aspettavano: finanziamenti per edilizia e didattica, lotta al baronato, eliminazione dei provvedimenti che impongono parametri troppo rigidi per l’attivazione di corsi di laurea, aumento dei fondi per il Diritto allo Studio.
La realtà dei fatti però è ben diversa: l’unico intervento positivo del Governo Renzi sulla Scuola è lo stanziamento di 1.094.000.000 di euro destinati all’edilizia scolastica: ripristino, messa in sicurezza e costruzione di edifici scolastici; anche se per ora i fondi sono stati utilizzati per piccole manutenzioni, e chissà se e quando verranno stanziati tutti per gli interventi promessi, va precisato anche che per rimettere in sesto tutte le scuole italiane servirebbero molti più soldi.
Fa molto discutere in questi giorni la “Direttiva sul Sistema Nazionale di Valutazione” firmata dal Ministro Giannini, senza tra l’altro dare la possibilità ad insegnanti e studenti di poter discutere i termini della direttiva e proporre modifiche (insomma, in perfetta linea con l’atteggiamento dei precedenti governi).
La scuola di Renzi si basa sulla “valutazione”. Le scuole dovranno produrre un rapporto di autovalutazione sulla base di indicatori forniti dall’INVALSI (Istituto Nazionale di Valutazione del Sistema di Istruzione); questo rapporto avrà due obiettivi: essere uno strumento utile ai genitori che devono scegliere la scuola ideale per il proprio figlio, e valutare quali istituti sono da sottoporre a verifica di ispettori scelti dall’INVALSI (verranno sottoposte a verifica il 10% delle scuole, di queste il 7% verrà scelto attraverso i rapporti di autovalutazione, il restante 3% in modo casuale).