giovedì 23 settembre 2010

CHI SIAMO .. E COME ERAVAMO.


“Auguro la buonanotte  a tutti quelli che vivono in questo Paese ma che non si sentono in affitto, perché questo Paese è di chi lo abita e non di chi lo governa” (cit. Ligabue)

“La sovranità appartiene al popolo” (art. 1 Costituzione Italiana)

Immagini, opinioni, riflessioni … 85 minuti che descrivono cosa siamo stati in passato e come siamo ora .. ecco cosa è NENTE PAURA, il film di Luciano Ligabue.
Fa un po’ strano vedere tutte quelle immagini, quelle testimonianze .. e vedere come in un certo senso siamo “caduti in basso”. 

Come eravamo …

Eravamo il paese dove il presidente della Repubblica Sandro Pertini diceva- “L’appello che io faccio ai giovani è questo: di cercare di essere onesti, prima di tutto. La politica deve essere fatta con le mani pulite. Se c’è qualche scandalo; se c’è qualcuno che dà scandalo; se c’è qualche uomo politico che approfitta della politica per fare i suoi sporchi interessi, deve essere denunciato” -; il paese di Falcone e Borsellino e di tutti quei cittadini che, dopo la loro morte, hanno deciso di non piegarsi più alla mafia e di fare qualcosa nel loro piccolo per combatterla; eravamo il paese che si indignava per la strage di Bologna; il paese che si incazzava; il paese che dava assistenza ai clandestini senza fare recriminazioni perché avevano viaggiato in migliaia su un barcone ed erano stremati.

E ora, cosa siamo?

Siamo il paese dove se un uomo viene ammazzato per strada la gente fa finta di nulla, ci passa sopra, e continua a camminare per la propria strada. Siamo il paese dove si incita a prendere a bastonate gli immigrati. Il paese che si ribella quando la mafia impedisce di lavorare, ma a ribellarsi non sono gli italiani che ormai si sono piegati a questo sistema, ma gli immigrati che capiscono che gli strumenti per far valere i propri diritti ci sono, e vogliono utilizzarli. Il paese dove chi pubblica un libro che parla della camorra ora è costretto a vivere sotto scorta e dopo tutto ciò che ha fatto vien anche criticato. Il paese dove non si può decidere di non essere sottoposto a cure mediche nel caso ci si dovesse ritrovare in stato vegetativo. Siamo il paese dove si irrompe in una scuola e si picchiano dei manifestanti che non stavano facendo nulla a parte dormire.
Come dice Carlo Verdone nel documentario noi siamo un c.d. “paese cattolico”, pieno di preti, pieno persone che fanno la morale … ma tutto sommato siamo un paese che di morale ne ha ben poca.
Siamo il paese dove, come dice Fabio Volo, ci hanno tolto il futuro .. e una volta tolto quello, non avendo nessuna prospettiva, ognuno pensa a se stesso .. si piega a questa situazione e abbandona l’idea di un paese migliore. Abbiamo perso il senso della “resistenza” che, come dice Don Ciotti, dovrebbe essere un dovere.
Siamo il paese dove, come dice Paolo Rossi, ci si “indigna ma poi si va a letto la sera” .. ma se all’indignazione poi non segue un’azione concreta .. dell’indignazione non ce ne facciamo nulla.
Siamo il paese dove, come dice la grande Margherita Hack, probabilmente non avremo mai la possibilità di fare delle leggi laiche come quella sul testamento biologico .. perché c’è la convinzione che dio decida sulla vita di tutti .. invece dio decide solo sulla vita di chi crede. Come dice Veronesi chi è laico ha i propri principi nella costituzione, e in quel pezzo di carta da tutti ignorato e violato c’è scritto che nessuno può essere sottoposto a un trattamento sanitario obbligatorio, se non per motivi di legge, ma la legge non può violare i limiti della libertà della persona umana. 

Come siamo arrivati a questo? Nel documentario si dice sia colpa della mancanza di cultura e di una buona politica, e dal fatto che questo “vuoto” sia stato colmato dal grande fratello e simili .. bè secondo me è così, ma solo in parte. 

In qualche modo si è proprio perso l’amore per il proprio paese.
“ l'amore conta … conosci un altro modo per fregar la morte?”
Se si ha amore per qualcosa, si può fregare la morte … se abbiamo amore per il nostro paese possiamo salvarlo dalla morte alla quale altri lo stanno portando … quelli che lo governano ma non lo abitano.
Perché è successo questo? Onestamente non so spiegarmelo .. so che qualcosa di buono ancora c’è. Ad esempio c’è la gente che applaude alla polizia mentre arresta un boss mafioso e il giorno dopo si riversa sotto la questura cantando l’inno d’Italia. C’è la donna a cui hanno ucciso il padre che, dal profondo del suo senso di giustizia, afferma che negare la libertà dopo 30 anni di carcere all’assassino di suo padre è un’ingiustizia perché quell’uomo è cambiato. Ci sono alcuni giovani che si chiedono perché, che si fanno delle domande, che in qualche modo cercano di cambiare le cose attivandosi, discutendo, informandosi. Ed è da qui che si può ripartire.

 “Siamo un paese molto lontano da quello che abbiamo sognato, ma smettere di sognarlo non serve a nessuno”
Sognare un paese migliore aiuta a ritrovare la voglia di cambiarlo … perché se hai un sogno e la realtà fa schifo ti incazzi così tanto da voler assolutamente cambiare le cose … e se lo fanno tutti ci si può riuscire.
Piegare la testa invece a cosa serve? …

“fra un domani che arriva ma che sembra in apnea  … ed i segni di ieri che non vanno più via”