giovedì 27 febbraio 2014

Riforma ISEE, cosa cambia per gli studenti universitari?



L’ISEE (indicatore situazione economica equivalente) è un parametro che indica la situazione economica delle famiglie. Da questo parametro – attraverso un ricalcolo – si ottiene  l’ISEEU (Indicatore della Situazione Economica Equivalente Universitario). Chi è iscritto all’università conosce bene l’ISEEU, in quanto questo parametro è utilizzato sia per l’accesso a particolari benefici (borse di studio, sussidi, alloggi, mensa) sia per il calcolo delle tasse universitarie, esso si differenzia dall’ISEE in quanto:
- i redditi e i patrimoni dei fratelli/sorelle sono calcolati al 50%; - vi è l’integrazione del nucleo familiare dello studente con quello dei genitori anche se con esso non residenti: questo perché lo studente fuori sede – che acquisisce residenza diversa da quella del nucleo familiare di origine – potrebbe accedere più facilmente ai benefici concessi agli studenti universitari se non si tenesse conto del reddito/patrimonio dei suoi genitori (vi è comunque la figura dello “studente indipendente”, attribuibile agli studenti che hanno determinati requisiti);
- vi è la previsione di un indicatore della situazione economica equivalente all’estero: questo perché vi è la necessità di valutare la condizione degli studenti stranieri iscritti presso le Università Italiane.

Il Governo Letta, con il Dpcm 159/2013 ha modificato i criteri di calcolo dell’ISEE (e di conseguenza viene calcolato in modo diverso anche l’ISEEU); i nuovi criteri entreranno in vigore dall’8 febbraio, giorno a partire dal quale decorreranno i 120 giorni per emanare tutti i decreti attuativi.

sabato 8 febbraio 2014

SILVIA AVALLONE RACCONTA LA GENERAZIONE CHE NON SI ARRENDE




Lunedì 3 febbraio, presso la Libreria Mandese di Viale Liguria, Silvia Avallone ha presentato il suo nuovo romanzo “Marina Bellezza”.
Sono andata all’incontro con la semplice curiosità di scoprire -  attraverso l’incontro con l’autore - come è nato un libro che ha particolarmente colpito e che racconta una realtà che forse non tutti conoscono fino in fondo; quell’incontro però non è stata una semplice presentazione dove viene spiegato come nasce un libro, è stato qualcosa di più.
Lo stile dell’autrice è sicuramente quello di raccontare particolari realtà del  nostro paese, infatti nel suo precedente romanzo “Acciaio” aveva descritto la vita dei ragazzi di Piombino, dove il lavoro in fabbrica è l’unica possibilità di portare a casa uno stipendio e non c’è spazio per avere dei sogni, crearsi un’alternativa.
In “Marina Bellezza” invece si parla della Valle Cervo - nello specifico la zona del biellese - e questa volta vengono messe a confronto due personalità di una stessa generazione; da una parte c’è Marina, una ragazza intraprendente e determinata, che ha come obiettivo quello di andar via dalla Valle Cervo e diventare famosa grazie al suo talento canoro ed alla sua bellezza.

martedì 4 febbraio 2014

Gli studenti chiedono al Comune più attenzione sull’Università

L’Università non è mai stata al centro del dibattito pubblico di questa città, essa viene vista semplicemente come il luogo dove i ragazzi vanno a studiare e conseguono la laurea, senza capirne il vero valore culturale.
 Avere un Polo Universitario di eccellenza significa evitare che i giovani vadano via da questa città e, dopo la laurea, dare loro la possibilità di mettere a disposizione della città le loro conoscenze e le loro capacità per creare tutte quelle opportunità di cui Taranto necessità per uscire dalla situazione di profonda crisi degli ultimi anni.
Un Polo Universitario ha dei vantaggi anche dal punto di vista economico, basti pensare ai benefici che le grandi città universitarie (es. Bari e Lecce) hanno grazie alla presenza massiccia di studenti (soprattutto fuori sede): gli studenti infatti alimentano il mercato degli affitti, i consumi, frequentano locali e luoghi di ritrovo della città in cui si trasferiscono per studiare e ne favoriscono la crescita.
Tutto questo non è ben chiaro ai cittadini di Taranto, e forse del potenziale derivante dalla presenza dell’Università non ne sono convinti nemmeno coloro che questa città l’amministrano.
Ne è la dimostrazione il fatto che il 31 dicembre è scaduto l’Accordo di Programma stipulato tra Comune, Università degli Studi di Bari ed altri enti locali, e che l’accordo che regola i rapporti tra gli enti dal 2014 in poi ancora non esiste perché nessuno si è preoccupato di redigere il nuovo atto di intesa. A questo va aggiunto che il Comune di Taranto non ha versato all’Università i soldi accantonati in bilancio per il 2012 e il 2013 (circa 300000€ previsti dal vecchio accordo di programma) in quanto l’amm.ne non ha ancora redatto l’atto che regola l’uso di quei fondi (un problema ormai già noto, infatti quei soldi vengono usati in parte anche per istituire borse di studio e premi di laurea, che sistematicamente venivano erogate con enormi ritardi – mentre per il 2012 e 2013 il bando nemmeno esiste).
I problemi legati al Polo Jonico sono tanti, sia dal punto di vista didattico che strutturale, ma a quanto pare questa non è stata una priorità del Consiglio Comunale, da settimane infatti alcuni consiglieri (Bonelli, Capriulo, Liviano, Venere) avevano presentato un punto all’ordine del giorno sulle problematiche del Polo Jonico. Questo punto veniva inserito sempre tra gli ultimi e di conseguenza slittava di consiglio in consiglio senza che venisse fatta una discussione.